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La settimana seguente,Draco e Harry non si parlarono per niente:tutti sapevano che si odiavano a morte e se li avessero visti insieme avrebbero destato sospetti."Cos'hai Harry?"chiese Hermione alla fine della lezione di Incantesimi."Non hai un bell'aspetto..." "Sono solo preoccupato per la prossima partita di quidditch...non sto andando bene agli allenamenti" La verità è che non stava andando bene in nulla:a scuola era un disastro, tanto che Piton lo aveva minacciato più volte di usarlo come cavia nei suoi esperimenti.Fu l'unico ad avere compiti in più quel giorno. "Dai hermione,lascialo stare!A tutti può capitare di essere distratti...giusto harry?" il ragazzo annuì,tastandosi il braccio sinistro:da quando Voldemort gli aveva lasciato il marchio non faceva che toccarlo.Mangiarono nella sala grande insieme a ginny e Neville:harry chiese a hermione di aiutarlo con un incantesimo che la mcGranitt aveva loro affidato la settimana prima,ma senza grandi risultati.Si avviarono tutti e tre insieme nell'aula di Trasfigurazione e si sedettero nell'ultimo banco.Per tutta la lezione non fecero che parlare del misterioso furto nello studio di Silente.perfino Hermione rinunciò a seguire la lezione."Non vi sembra strano..insomma, harry tu ci hai detto che cosa è esattamente la spada secondo silente.significa che chi l'ha rubata o vuole distruggerla o vuole consegnarla a Voldemort..." "Piton" disse subito Ron. "O Ron! andiamo è dal primo anno che scarichi le colpe sempre su di lui..." "Era un mangiamorte hermione...chi è stato mangiamorte non smette mai di esserlo..." A harry prese un groppo alla gola: non poteva più tornare indietro.
"Ehm ehm" fece la professoressa mcGranitt."Signor Potter credo che la sua civetta voglia consegnarle qualcosa..."Harry alzò la testa di scatto:fuori dalla fienstra, edvige beccava sul vetro, tenendo in una zampa una piccola pergamena.Harry si alzò e sfilò il bigliettino dalla zampa della sua civetta.
Vieni subito nel mio ufficio...
Silente P.S. la parola d'ordine è sempre quella
harry mostrò la pergamena alla professoressa e quella, a malincuore, lo fece uscire. Harry si avviò verso l'ufficio del preside con tutta la calma possibile:voleva ritardare più che poteva quell'incontro.
"Eccoti harry..."Silente era seduto nella sua scrivania e teneva lo sguardo basso:sembrava molto stanco e a harry parve più vecchio. "Immagino tu sappia perchè ti ho convocato..." harry non rispose:era talmente terrorizzato che non riusciva a muoversi, ad esprimersi. "Un Horcrux è tornato a Voldemort..." harry continuò a restare impassibile.avrebbe voluto parlare, dire qualcosa ma non poteva perchè sentiva che se lo avesse fatto, avrebbe comfessato. "Tu sai chi potrebbe essere stato?" ora harry sarebbe voluto essere in qualunque altro posto, tranne che lì, davanti al preside, che lo fissava con sguardo triste. "No, signore" Silente tenne lo sguardo fisso sui suoi occhi verdi per qualche secondo, poi disse: "Harry, nonostante la buona volontà del porfessor Piton di ìnsegnarti a chiudere la mente, non sei mai diventato un bravo occlumante...e io sono molto bravo nella Legilmanzia.Perchè l'hai fatto, harry?per la gloria, per il potere?" il preside si alzò e fece qualche passo verso di lui. Harry afferrò la bacchetta d'istinto e la puntò contro Silente. "Harry, tu non sei un mangiamorte...anche se hai il marchio sul braccio..." "io non sono un mangiamorte...sono molto di più...il Signore Oscuro mi aiuterà..." "A fare cosa, Harry? Voldemort non divide il potere...ti ucciderà harry, lo farà quando tu non gli servirai più..." "Non è vero!" Il preside ora era a un passo da lui: harry avrebbe voluto colpire con tutte le sue forze quello sguardo compassionevole: perchè non mostrava ira?perchè?avrebbe preferito che avesse urlato, lo avesse minacciato... "Harry, mi dispiace..mi costringi a farlo" il preside pose le sue vecchie, ma forti mani sulla sua cicatrice ed harry fu investito da una luce bianca.l'aria divenne opprimente ed harry non aveva il coraggio di aprire gli occhi, di vedere.Quando finalmente recuperò un po' di ossigeno, recuperò anche un po' di coraggio e vide...vide se stesso in mezzo a decine di corpi senza vita: intorno a lui...c'erano le persone a lui più care: hermione, ron, ginny,i signori weasley, i suoi genitori, sirius...e più in là, Voldemort che avanzava leggero verso di lui.Più si avvicinava più harry vedeva che la sua veste non era più impalpabile, ma solida e che il suo corpo era più vivo che mai."Crucio!" harry provò un dolore lancinante e cadde a terra, contorcendosi. "Avada Kedavra!"
Harry ritornò alla realtà. silente era sempre davanti a lui, con lo sguardo ancora più triste e malinconico."Questo è cio che ti succederà Harry, se tu stai dalla sua parte. tutte le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene, moriranno per colpa tua. Tu non sei capace di uccidere..." harry pianse.lacrime di dolore gli solcarono il viso: non cercò neppure di nasconderle.
"MI dispiace signore...Avada Kedavra!"
"Signor potter!" harry sollevò la testa: il professor Piton era stagliato davanti a lui, le braccia incrociate sotto la lunga veste nera: tutti ridevano, compresi ron e hermione. "Dal momento che la mia lezione l' annoia a tal punto da farlo dormire, può per favore venire alla cattedra...vorrei mostrare ai suoi comopagni l'effetto di una pozione particolare...potrebbe causarle qualche fastidio...e dolore" Harry lo seguì volentieri:per la prima volta era felice che ad ordinargli di fare qualcosa fosse Piton...felice di sfuggire a quell'incubo in cui lui era un mangiamorte.
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